Questa sezione non è un blog, è proprio un BLOB come un pentolone in ebollizione, pieno di ingredienti, pubblicazioni, video, interviste, idee assortite. Qui sono raccolti alcuni miei lavori, divisi per categorie: scritti, documentari, incontri, ecc. Vedere per credere :-)
La morte fa parte della vita. Si calcolano 100 miliardi di persone vissute e decedute, da quando Homo sapiens calca la scena planetaria. Oggi dalla morte ci siamo allontanati e l'abbiamo resa un tabù, un fantasma sempre incombente da esorcizzare. In questo modo diventa più difficile accettarla, con semplicità, come la possibile conseguenza di una malattia. Ammalarsi e poi guarire o morire nel proprio letto, è sempre stato preferibile per gli anziani. In passato nascere e morire in ospedale era l'eccezione, come mai oggi è diventata la regola?
Chiusi in casa, trasandati e spettinati? Vale per le persone, vale per i territori. Prendersi cura di sé, è importante. E allora forse c’è da imparare qualcosa dall’Islanda, un’isola che approfitta della pandemia per occuparsi del proprio ambiente e “lucidarsi il mantello”. Se c’è curiosità, anche il minuscolo e l’imprevisto possono dare soddisfazione.
Il mio reportage per "Airone" realizzato durante un soggiorno di tre settimane tra i pescatori vezo della costa sudoccidentale del Madagascar. Ero chiamato "Orecchie rosse", perché quelle dei bianchi si scottano subito. In piroga dentro e fuori dai corridoi marini della barriera corallina nel canale del Mozambico. Musica, magia, rituali e il momento del sakafom-vahiny, il "pasto del visitatore": metafora un po' cannibalesca che designa l'antico obbligo dell'ospitalità sessuale offerta al viaggiatore.
Lo studioso Mario Gandini, docente e bibliotecario, ha dedicato buona parte della sua vita al fondo bibliografico della biblioteca di San Giovanni in Persiceto che raccoglie le opere del grande storico delle religioni Raffaele Pettazzoni.
Revenge travel è una locuzione inglese che si può tradurre con viaggi di rivincita, o anche con turismo di rivalsa: ci hanno tenuti in gabbia, ma quando apriranno le porte ci sfogheremo. Ma, a parte il fatto che oggi i più pensano al lavoro, il turismo compulsivo rischia di essere incurante, e ha non poche controindicazioni.
La sbadataggine è pericolosai: l'europarlamentare che chatta in mutande, il giornalista che si tocca in diretta, il docente universitario che fa sesso durante la videolezione. Questi incidenti sul telelavoro ci costringono a ripensare la casa, se la casa è un home office. E di fatto, da diversi mesi, lo è per molti.
Un'opera umoristica, che ci azzecca parecchio, mettendo a nudo due verità. Anzitutto i capi sono esseri irrazionali. In secondo luogo ci sono analogie fra il loro comportamento e quello degli uomini "primitivi" che vivevano in comunità dominate dalla ritualità e dalla superstizione. In balia di forze misteriose che generano incertezza e timore.
Lo sciamano messicano Don Juan. Il cacciatore siberiano Dersu Uzala. Tissahami, re dei Vedda dello Sri Lanka. Il filosofo Hopi dell’Arizona Thomas Banyacya. Il cieco Ogotemmeli, di etnia Dogon. Che cosa hanno o avevano in comune questi vecchi saggi, che cosa ci insegnano questi patriarchi dell’umanità?
Chi è un buon padre? Se lo sono chiesti cinquecento esperti, a Oxford, per il primo summit planetario sull’argomento, patrocinato dall’Unicef. Risposta: i padri migliori sono i pigmei Aka del Congo, poiché stanno in contatto fisico con i figli per il 47 per cento del loro tempo. Seguono gli svedesi, che dedicano quasi la metà del loro tempo ai figli. Gli Aka vincono con un colpo alto: in assenza della madre offrono il capezzolo ai piccoli, per calmarli.
Si fa presto a dire state a casa. Figli scatenati, vicini rumorosi, mogli nervose, mariti che si danno al bricolage e poi si fanno male. Abitudini che cozzano, diversi standard di pulizia, si sta scalzi o con le pantofole? Le gambe su o giù dal tavolino davanti alla tivù? I piatti da fare subito o più tardi? A che ora vanno a dormire i bambini?
I numeri acrobatici e le tecniche del corpo degli artisti di circo hanno origini sacre e rituali? Cronaca di una ricerca sul campo in India, durata tre mesi, compiuta nel 1984 insieme a Paul Bouissac. Docente emerito di Semiologia dell'Università di Toronto (Canada) il prof. Bouissac è il massimo esperto mondiale di semiologia e antropologia del circo.
Osare, controbattere, difendere, temporeggiare. Il ping pong è uno sport fulmineo, dialettico, molto “di testa”. Come giocare a scacchi correndo i cento metri. Gli psicologi le chiamerebbero dinamiche di relazione. Per l’antropologo sono territorialità antagoniste e simulazioni di conflitti.