Cinesi a Trento leader nel mondo

20 nov 2002

Cinesi a Trento leader nel mondo

http://www.ducciocanestrini.it/it/writings/object/20190216212943

l'Adige, 15 febbraio 2019

La Cina è vicina. E lo sarà sempre più, se è vero che sta colonizzando commercialmente tutte le città europee e ha già comprato immensi territori dell’Asia centrale ex-sovietica, in Africa e in Sudamerica.Grazie al Centro Studi Martino Martini di Trento (intitolato al geografo gesuita trentino) sappiamo molte cose sui cinesi del XVII secolo. Ma cosa sappiamo dei cinesi che abitano in Italia, in Trentino, sotto casa? Poco o nulla. Diciamo la verità, sappiamo poco di questo popolo in generale, salvo le notizie d’attualità che curiosamente ricalcano le cronache medievali sul misterioso Celeste Impero, mescolando ancora oggi invenzioni, meraviglie e crudeltà. Queste news solitamente riguardano due ambiti, le imprese tecnico-scientifiche e il tumultuoso mondo del lavoro. Da una parte quindi leggiamo del recente sbarco dei cinesi sulla luna, con la simbolica messa a dimora di una pianticella di cotone, prima forma di vita terrestre (transgenica?) trapiantata sul nostro satellite. O dello scienziato He Jiankui che in barba a ogni remora di tipo etico ha creato i primi esseri umani - le gemelline Lulu e Nana - con Dna modificato, attraverso il procedimento dell’editing genetico.

 Dall’altra, sul fronte industriale, sconvolgono le immagini delle metropoli cinesi soffocate dallo smog, ma colpisce che proprio nella Repubblica Popolare Cinese, a fine 2018, più di seicento funzionari e dirigenti d’azienda siano stati arrestati con l’accusa di aver provocato danni ambientali per non aver preso provvedimenti efficaci contro l’inquinamento. E dunque le cose stanno cambiando, punto di domanda? Fermo restando, in questa altalena di progressi e retaggi del passato, l’enigma quasi impenetrabile di una cultura del lavoro che spesso facciamo fatica ad accettare. Come riporta il quotidiano Fujian Daily, iI 14 gennaio scorso sei dipendenti di un beauty center di Tengzhou, nella provincia dello Shandong, non avendo raggiunto gli obiettivi di vendita previsti per il 2018, sono state costrette a camminare carponi, per punizione, lungo la strada. Il video dell’umiliante sfilata di quelle sei donne a quattro zampe pubblicato sul canale YouTube del South China Morning Post mostra, però, anche l’intervento della polizia, e precisa che alla ditta in questione è stata ritirata la licenza. E così i punti di domanda si moltiplicano. L’informazione globalizzata a volte ci lascia spaesati, esterrefatti, desiderosi di dettagli e spiegazioni che si perdono nel vento.

Per quest’anno del Maiale (il solo a non rallegrarsi dell’omaggio zodiacale, perché in Cina si macellano più di 500 milioni di suini ogni anno) valgono i soliti precetti. Nei primi giorni dell’anno non ci si taglia i capelli, non si fanno le pulizie domestiche e non si dice in alcun caso la frase “Ho finito”, considerata di cattivo auspicio. Il fenomeno cinese, in effetti, non è certo destinato a terminare.

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